Il designer del Lusso Stefano Ricci parla di Monty

Lui mi chiamava “Bambino” e io
lo chiamavo “Orso” e ridevamo…

Stefano Ricci è il fondatore e creatore di uno dei più importanti marchi del lusso italiano.

Stefano Ricci: Ciao Audrey, ci rivediamo oggi dopo che ci siamo sentiti In quel triste momento, ti vedo bella più di sempre….  purtroppo tutte le storie hanno inizio e una fine… ed era arrivato per Monty, come può arrivare per me in questo momento…. per tutti noi…. il momento per salutarci. i

Audrey: Come hai conosciuto Monty?

Stefano Ricci: alla fine degli anni 70 sai.. io sono molto legato all’amicizia con Gianni Mercatali…e Gianni mi disse: “Sai Stefano, c’è una rivista nuova che si chiama Symbol e che è fatta da un amico mio insieme all’ingegnere Gervasoni, presidente di Riva..Riva Boat…che forse è proprio la rivista giusta per un Brand come il tuo.” E dissi….”presentami questi questi signori !”…e venne a Firenze l’ingegner Gervasoni con Monty Shadow. 

L’ingegner Gervasoni era un personaggio pieno di energia però, accanto a Monty,  per tutti noi, era difficile poter fare un paragone…. fra noi e Monty…..Monty era molti scalini più in alto, a una velocità molto più accelerata.  Delle volte dicevo….”ma cosa mi ha detto tutto questo tempo?”……. aveva parlato sempre lui…. però era un uomo concreto…. e iniziammo questo rapporto facendo pubblicità, comprando spazio pubblicitari sulla rivista Symbol fino a quando Monty, ha avuto il tempo di occuparsene.   Symbol era un riferimento importante…..sparito con la morte dell’Ingegnere e con l’abbandono di Monty. 

È così che ci siamo conosciuti….lui mi chiamava “Bambino” e io lo chiamavo “Orso” e ridevamo….. Mi arrivava nei posti più incredibili, nei momenti più incredibili e diceva: “Cosa fai bambino?” …. magari era fuori di casa ad aspettarmi …”scendi !”… magari era mezzanotte e io dicevo: “Monty,  ben arrivato, cosa fai questa volta? e lui diceva: “sono a Firenze ho pensato a te e son venuto a trovarti”.  Ci mettevamo li’ e parlavamo, a casa mia poi…. c’è stata un’evoluzione.. lui ha iniziato a fotografare per degli House Organ di Mercedes….Cartier e io…. gli dicevo:

“Monty stai bene là …su con loro?” Qualche volta mi diceva: “Mmhh…. Insomma stavo meglio la giù con te!” 

Era simpatico questo rapporto…. ci vedevamo a tutti i Pitti, ma anche durante l’anno, se io ero a Milano lui veniva a  trovarmi.  Ho avuto il coraggio… la fortuna e il coraggio di gestirmi quel rapporto con Lui.  Monty è un uomo…. e’ un uomo che ti lascia un segno nella vita….. parlo di quarant’anni fa!!!!!  Poi ci siamo ritrovati in tantissimi occasioni, lui mi ha presentato uno dei miei più cari amici in senso assoluto: IonTiriac.

Audrey: Racconta come e’ andata?

Stefano Ricci: Io volevo andare a caccia in una riserva di Ion Tiriac che a quei tempi era la  numero uno in Europa e…… come non e’ la mia … che non è a pagamento ma solo ad invito…. e lui non voleva far entrare una persona che non conosceva…..Sarei andato con i miei figli e poi è divertente il seguito…..  però ho avuto la fortuna,  grazie a Monty che ha insistito e ha preso Tiriac sulla stanchezza e…. fu divertente,  perché abbiamo cacciato in un posto  meraviglioso e siamo diventati amici, amici per la pelle. Ci sentiamo tutti i giorni,  è molto legata ai miei figli,  al mio nipotino e si…. è bello.

Tiriac è un uomo che ha 85 anni,  io lo chiamo “Imperatore”, però scherziamo continuamente…. un Leone!!! … Sì lo chiamo imperatore e lui gode in questo punto , però è un continuo scherzare e un suo collaboratore mi dice : “Sig. Ricci…. lì c’è solo lei può dire quelle cose al signor Tiriac…. e io gli rispondo: “e solo lui può dire queste cose a me…Per cui è sempre un affettuoso modo di stare insieme.

Audrey: Vi sentivate con Ion quando Monty stava male?

Stefano Ricci: Sì eravamo in contatto giornalmente, anzi tre volte al giorno, quando Monty stava male. Ion si era interessato,  io ho chiamato l’ospedale ma mi hanno detto che la situazione non era come doveva essere ed e’  stato molto addolorato anche lui della morte di un uomo che lascia un ricordo come il suo, da poter scrivere tanti episodi interessanti e non leggeri,   significativi, che hanno lasciato il segno.

Come dico io: “Un uomo che muore e lascia un figlio non muore mai” e la verità e’ che “Lui ha lasciato dei segni “che va equivalgono ai figli” e ricordo di quei “segni” e gli effetti positivi di quei segni, ancora oggi “rimangono nella storia del lusso e  diciamolo pure della fotografia” e questo mi è piaciuto sempre molto di Monty! 

Arrivava con le idee più pazze e io  dicevo a volte: “Ma io faccio un altro mestiere! non faccio quel mestiere! “ e Monty replicava “Si,  ma tu sei intelligente!” “ E’’ qui che ti sbagli Io non sono intelligente…. quindi non posso “ replicavo e lui:  “Ah Ah  Bambino!”

Audrey: Cosa ti manchera più di lui

Stefano Ricci: Il confronto …..tra la sua pazzia è la mia!!! ….era bello questo….Lui iniziava a parlare … se non lo interrompevi, dopo 10 minuti continuava per 10 giorni !

Quindi lo interrompevo e  dicevo:  “Tu cosa ne penseresti di questa cosa?” Lui mi rispondeva :” Te lo dico dopo, prima fammi finire”…. e io altri 10 minuti,  mi mettevo li e ’ ascoltavo, però era un vulcano di idee!!!

Era veramente un vulcano di idee…. ogni tanto penso a Monty quando…..per dire….. arrivo nella Lounge del principe dei Savoia dove ci incontravamo spesso a Milano….Uhmmm…., Manca…Manca.. Monty!!

Audrey: E con Stallone?

Stavo lavorando su una collezione “Safari” e gli chiesi: “Hai  rapporti con Stallone? Vorrei  fare un outfit per Stallone.  Lui mi disse: “ Stefano, te lo faccio venire in giù, e glielo fai l’outffit…non da Ramboma avventura, Safari …”

E Monty mantenne la promessa,  arrivò Sylvester Stallone a Firenze, rimase due giorni, ma fu molto, molto carino.

Cioè tutta la vita di Monty è stata sottolineata delle presenze di persone molto popolari,  molto importanti, ma non esagerate…non fenomeni.!

Cioè Sylvester Stallone,  Senna,  erano dei fenomeni però….. nella vita normale erano due persone piacevolissime è normali….quindi,  e questo non so se era dovuto alla semplicità di Monty o al loro essere umano ma, comunque con molto condiviso dei momenti molto importanti, molto interessanti della mia vita e…insostituibili.

“Monty è un uomo… che lascia un segno nella tua vita”

“Ha lasciato dei segni che equivalgono ai suoi figli e il ricordo di quei segni e ancora oggi gli effetti positivi di quei segni rimangono nella storia del lusso….. diciamolo e anche della fotografia”…..e questo mi è sempre piaciuto molto di Monty! …….Lui veniva da me con le idee più folli e a volte gli dicevo: “ma io faccio un altro lavoro! Io non faccio quel lavoro!” e Monty rispondeva “sì ma tu sei intelligente!” e io rispondevo “ecco dove sbagli io non sono intelligente quindi non posso” …..e lui “ah ah Bambino!!!!”.

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